“Un vecchio mito vuole che il primo spermatozoo arrivato penetri l’ovulo.E’ premiato in quanto è il più veloce e più forte. Questo mito è ancora una matrice culturale che pervade tutte le istituzioni. Oggi invece si è visto che l’incontro tra ovulo e spermatozoo è un dialogo. La scelta avverrà tra i più compatibili. Questa nuova conoscenza diventerà matrice per una nuova cultura del mondo?”
“Il concepimento ha, come il merengue, le caratteristiche della leggerezza e della rapidità, in un’avvincente sequenza di movimenti vorticosi e frenetici, ma precisi e studiati, passati e ripassati dall’allenamento millenario della capacità generativa che ognuno porta con sè.
Si incontrano qui: lui, lei e il bambino, il padre, la madre e il figlio, ed è qui che uniscono il loro essere nel passato, nel presente e nel futuro. La matrice che il bambino riceve è legata a tutto ciò che loro sono e sono stati, sia a livello fisico, che psichico e relazionale; al momento del concepimento il figlio riceverà un imprinting per la sua vita, la storia dei genitori e la loro relazione, la loro comunicazione e il loro modo di amarsi, il desiderio di averlo, tutto rimarrà impresso.” I traumi prenatali e la nascita L.Rafanelli
“Credo che ci sia un canale di comunicazione particolare tra la madre e il figlio, spiccatamente chimico.
Quando l’ovulo fecondato si poggia teneramente sulla mucosa uterina, così pronta ad accoglierlo, preparata dalle ovaie materne, manda dei messaggi ormonali: imbroglia un pò le regole del ciclo mestruale e impedisce così che avvenga lo sfaldamento dell’endometrio cioè la mestruazione. Come si infilasse un ditino nel meccanismo perfetto e questo si bloccasse: fermi tutti, ci sono io! E la madre lascia che queste piccole dita di tessuto trofoblastico, di origine fetale, si insinuino nella sua carne e peschino nel suo stesso sangue; inibisce il suo sistema immunitario affinché non rigetti quella nuova architettura genetica a lei estranea. C’è un momento, ne sono convinta, in cui il corpo materno dice “sì, vieni, ti accolgo”.
Come quando chiudo gli occhi e faccio finta di niente, mentre il mio bimbo furbetto ruba le caramelle, eppure le metterei sotto chiave, ma conosco il piacere ingenuo di farla sotto il naso della mamma. I miei bimbi sono cresciuti nella mia pancia perché ho dato loro l’opportunità di venirci ad abitare.” Le mani delle donne di M.B.Fanton
Cosa fare nel primo trimestre?
RALLENTARE
Questo trimestre può apparire alla coppia come una corsa contro il tempo: prima visita, prima ecografia, un elenco interminabile di esami…
Quello che ci chiede il bambino in questo momento è rallentare, scendere dal treno al Alta Velocità, darsi tempo per accogliere fisicamente e psicologicamente questo individuo, dargli la possibilità di trovare un terreno calmo e sereno. Ma questo già la mamma l’ha capito… e proprio il suo corpo che lo manifesta, con la stanchezza e la sonnolenza… bisogna solo assecondarlo, ascoltarlo, riportare l’attenzione dentro di sé.
ALIMENTAZIONE
L’alimentazione deve assecondare i bisogni del cambiamento, seguire il corpo e le sue indicazioni porterà ad un nuovo equilibrio alimentare.
L’unica attenzione va rivolta ad alcune sostanze tossiche che vanno assolutamente eliminate: Alcool, caffè, nicotina. Quest’ultima è anche il papà che deve eliminarla, in gravidanza e con lo sguardo all’orizzonte, per quando nascerà il bambino. Non basta riproporsi di fumare distanti dal bambino: la nicotina si annida anche sugli abiti e sulle mani…
Inoltre nel caso di risultato negativo alla Toxoplasmosi è fondamentale lavare molto bene le verdure, ed evitare affettati e carne cruda.
Bibliografia
D&D n°68, Il primo trimestre di Gravidanza